sabato 5 marzo 2011


3. Lo sviluppo del concetto

A differenza della raffinata griglia di Bion (…), Money-Kirle postula solo tre momenti, che sono: identificazione o rappresentazione concreta, rappresentazione ideografica e rappresentazione verbale.
La prima fase, l’identificazione concreta, non ha, rigorosamente parlando, possibilità di rappresentazione, giacchè la rappresentazione non si distingue dall’oggetto rappresentato. Questa idea coinciderebbe con quella che Freud chiamerebbe rappresentazione di cosa nell’inconscio. Money-Kirle cita il caso di un paziente che ebbe una serie di lievi episodi di ittero per una costrizione delle vie biliari. Per l’evoluzione del materiale, essi sembravano corrispondere al primo stadio della sua classificazione e poi si espressero chiaramente come materiale onirici. Money-Kirle sembra pensare che questi episodi fossero l’espressione fisiologica di quello che Hanna Segal (1957) denominò equazione simbolica (Money-Kirle, 1978, p. 422). Tanto la rappresentazione di cosa, quanto l’equazione simbolica corrispondono alla rappresentazione concreta.
Poi viene la  rappresentazione ideagrafica nella quale c’è già una prima distanza tra la cosa e il simbolo, come si osserva nei sogni. Lo stadio finale dello cognitivo, corrisponde alla rappresentazione verbale del pensiero cosciente. 


Tratto da Etchegoyen H. (1986), La tecnica psicoanalitica, Astrolabio, Roma, 1990.


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