lunedì 6 dicembre 2010

L'avventura bibliografica

Un giorno, quando ancora ero piena d'aspettative, andai a chiedere la tesi.
Trovai davanti a me colui che era stato un esempio, un colosso della psicopatologia dello sviluppo, un pilastro portante della psicosomatica in Italia, dell'Alessitimia.

Quando finimmo di parlare, io ero alle stelle, non camminavo, fluttuavo.
Sapevo che avrei dovuto lavorare sodo, lui è una classe A, decisamente! Ma mi aveva detto ''Sì, puoi lavorare con me.''
Alla fine di quel colloquio, tornai a casa con una lista di otto libri da iniziare a fare; sei libri, disse lui ''Così inizi a ficcare il naso nel discorso alessitimia''.

Fatti i primi sei testi, tornai da lui, ma non avevo ancora nulla in mano per dire di essere davvero sua tesista.
Così mi disse con tono serioso che avrei dovuto iniziare a mettere ordine tra quei testi e tornare con una bibliografia stampata e impaginata. Naturalmente col materiale che avevo.
Aggiunse tre testi alla lista, che avrei potuto leggere nel frattempo. Poi disse che per essere davvero sua tesista, avrei dovuto portare un progetto nel quale avrei dovuto dimostrare ''il grado di autonomia che hai nel gestire concetti di psicopatologia dello sviluppo, psicosomatica e psicodinamica'' e che tale progetto poteva tuttavia essere elastico, avere un indice, una relazione e una bibliografia impaginata.

Fu fatto.
Non mi spiegò cosa o come avrei dovuto impaginare, questi sono affari dello studente palermitano che deve fare una tesi di psicologia...

Tornai e ritornai e poi di nuovo e poi ancora e ancora.
I dialoghi erano sempre meno gentili e via via che impaginavo la bibliografia, non era mai del tutto corretta e intanto cresceva in numero di testi da studiare ''Perchè nel frattempo devi studiare, non è che non leggi?''
''Li hai fatti tutti questi testi? E qui? Che hai combinato?...''

Insomma lui mi sa che nel frattempo è invecchiato e forse inizia ad avere un filo d'arteriosclerosi, io ho nevrotizzato un fatto che molto poco gentilmente fu fatto notare dal prof. così ''Tu non sai fare una bibliografia scientifica! Queste cose sono giustificabili per un romanzetto di Grisham ma non un testo di Cortina! E' diventato un fattore ossessivo, tu non hai le BASI per lavorare con ME!"
''Cosa? Ossessivo? Come?''
''Se continui così non ti faccio laureare! non ti laurei con me, hai capito?''

E l'aura di gentilezza e magnificenza che il docente aveva avuto nel mio immaginario fino ad allora, si era magicamente dileguata fino a sparire del tutto.

''Cioè mi faccia capire: IO non ho le basi perchè MAI nessuno mi ha spiegato come si fa una bibliografia scientifica? Mi sbaglio o ci vogliono massimo TRE e dico TRE minuti di concentrazione per un lavoro simile, mentre ci vogliono anni per leggere tutto sto materiale? Mi spieghi come la vuole una volta per tutte! Ma me lo dica però! "
Non soddisfatto mi chiede se la mia è una tesina di nuovo ordinamento, sminuendomi dicendo  "triennale?" con tono di snobbismo.
Inorridisco.
Mi vedo costretta a sfoderare la carta jolly: il mio temuto indirizzo di corso!
''Sono di Vecchio Ordinamento e ho finito tutte le materie del clinico! Io sono una studentessa di clinico! Ecco perchè non so come si fa una bibliografia, nonostante sia noto che NOI le sappiamo ben studiare! Noi di clinico! "
Riprende la provrbiale calma, mi da un paio di dritte su come stilare la biblio, e me ne vado.
Demoralizzata, arrabiata, delusa, nera.

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