Proseguo un discorso che avevo iniziato
*qui*.
E’ a monte di quanto detto che il quadro
schizotipico sembrerebbe essere più indicato a definire l’insofferenza per il
prossimo da parte dell’esoterista. In questo senso, l’individuo rivolto
all’introspezione con propensione per argomenti spirituali, utilizzerebbe il
ritiro e l’isolamento come meccanismi d’azione/difensivi per separarsi dagli
altri pur mantenendo un forte ancoraggio alla realtà. Estremizzando il
concetto, la realtà viene vissuta come aggressiva ed ostile e l’Altro non viene percepito come idoneo a contenere il proprio Sé su
diversi livelli: emotivo, sentimentale, cognitivo, comportamentale, ideologico,
ecc.
Il comportamento violento non è, per lo più, contemplato da
un punto di vista reale ma si limita alla sfera dei pensieri o dell’azione
verbale. Difficilmente passa all’atto.
L’esoterista non ha interesse al
convincimento, al raggiro, alla manipolazione mentale, anzi, tende al silenzio
e alla continua ricerca, comportamento che si sposa bene con l’attitudine allo
studio dello studente efficace (a volte il secchione) che si inscrive
nell’ambito delle schizotipie.
Il rifiuto, la chiusura, l’apatia dello
schizoide, sono le stesse variabili dell’Isolamento e del Ritiro riconducibili
all’estrema sensibilità, a volte nervosa[1],
caratteristica di questi individui e contingente a quella dell’esoterista/spiritualista.
In ultimo, a completare il quadro di
personalità tipico dell’esoterista, a mio avviso è la Sublimazione.
La Sublimazione è secondo Freud, il
meccanismo di difesa più puro e più evoluto dell’essere umano, in grado di
trasformare le pulsioni aggressive, invidiose, ma anche quelle erotiche e
libidiche, in qualcosa di ‘costruttivo e creativo’ che possono essere l’Arte o
la Filosofia. Ma questa è un’altra storia.
***
Bibliografia
- DSM-IV-TR, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (APA, 2001), Masson, Roma, 2001.
- Freud A. (1936), L’Io e i meccanismi di difesa, Giunti Editore, Milano, 1997.
- Gabbard Glenn O. (2007), Psichiatria psicodinamica, Cortina Raffaello, Milano, 2007
- Mc Williams N. (1999), La diagnosi psicoanalitica, Astrolabio Ubaldini, Roma, 1999.
[1] N. Mc Williams definisce la
‘’sensibilità’’ del bambino schizoide inconfondibile sin dalla nascita: si
tratta, infatti, di un bambino estremamente delicato e sensibile agli stimoli
ambientali, irritabile e irascibile al minimo rumore o luce troppo forte. La
sensibilità nervosa è inquadrata dalla stessa autrice nel detto ‘’avere i nervi
a fior di pelle’’.
Gabard (et altri) hanno confermato il gradiente
nervoso della sensibilità in questione.
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